L’ Infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedento e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiette
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Cosí tra questa
Inmensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedento e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiette
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Cosí tra questa
Inmensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
El infinito recitado en italiano por el gran actor Vittorio Gassman
El infinito
Siempre cara me fue esta yerma loma
y esta maleza, a la que tanta parte
del último horizonte ver impide.
Sentado aquí, contemplo interminables
espacios detrás de ella, y sobrehumanos
silencios, y una calma profundísima
mi pensamiento finge; un poco falta
para que el corazón se espante. Escucho
el viento susurrar entre estas ramas,
y comparando voy a aquel silencio
infinito, esta voz; y pienso entonces
en lo eterno, en las muertas estaciones
y en la presente, rumorosa. En esta
inmensidad se anega el pensamiento,
y el naufragar en este mar me es dulce.
(Traducción Diego Navarro)
Alla luna
O grazïosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!
A la luna
¡Oh
tú, graciosa luna!, yo recuerdo
que,
hace ahora un año, sobre este collado,
angustiado
venía a contemplarte.
Y
tú te alzabas sobre aquella selva
como
ahora, que toda la iluminas.
Pero
confuso y trémulo, del llanto
que
anegaba mis ojos, a mi vista
tu
rostro se mostraba; pues penosa
era
mi vida, y lo es, que no ha cambiado,
¡oh
amada luna! Pero me complace
el
recuerdo, y el repasar las fechas
de
mi dolor. ¡Qué grato es, en el tiempo
juvenil,
cuando es largo aún el curso
de
la esperanza, y breve la memoria,
de
las pasadas cosas el recuerdo,
aunque
sea triste y aunque el ansia dure!
(Traducción Diego Navarro)
A la luna recitado en italiano
Página de paseo guiado por Recanati, sobre vida y obra de Giacomo Leopardi. (En italiano, con fotos)
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